Chissà se serviva all’audience del programma di Giordano che ha invitato Feltri e lo ha condotto per mano in modo quasi maieutico a esternare il suo profondo disprezzo nei confronti dei meridionali, che sarebbero per la maggior parte “inferiori”.
Ma in tutta sincerità mi importa poco, la professionalità di Giordano sta tutta nella sua reazione soft e nella dissociazione tardiva e postuma dall’insulto e peraltro non mi sono mai piaciute le sue trasmissioni, così come francamente data l’enorme stupidità dell’affermazione di Feltri non dedicherò nemmeno una parola a smentire l’assunto, mi interessa invece evidenziare in quale contesto è maturata questa frase:
la premessa è che i meridionali saremmo sadicamente contenti, ovviamente per invidia, della tragedia che ha investito la Lombardia e i suoi abitanti.
Ebbene personalmente avendo un figlio che vive a Milano e uno a Bologna (e che sono rimasti su rinunciando a scendere), ma anche tanti amici che vivono in quella parte del Paese, vivo con ansia e partecipazione la diffusione dell’epidemia nella pianura padana, ma credo che solo una persona disturbata potrebbe gioire di una tale sventura (che tra l’altro incombe anche su di noi, peraltro con un sistema ospedaliero molto meno attrezzato!); non so se questa paranoia sia dovuta a qualche stupido che abbia postato qualche sciocchezza del genere sui social, ma sono certo che questo non è un sentimento diffuso tra i meridionali, e in verità non ho sentito da NESSUNO frasi che possano far pensare questo; e allora? Da dove deriva questa sindrome di accerchiamento che palesemente sta alla base di questo malanimo?
Nella nostra cultura popolare esiste un proverbio che in psicologia si spiega con la “proiezione” e dice: “U lupu da mala cuscienza ‘nzoccu opera pensa”.
Ed in effetti non provenivano certo dal meridione frasi come “forza Etna” e tutti gli altri affabili auguri di cui siamo stati oggetto negli anni, al contrario l’assenza di malanimo meridionale è dimostrato dalla messe di consensi che miete la Lega nel meridione nonostante proprio da quella formazione politica abbia espresso per anni uno stucchevole disprezzo nei nostri confronti, la cultura dell’odio non ci appartiene, e non siamo adusi a stimolarlo…
No miei cari non spenderò una parola per smentire l’insulto assurdo di una persona accecata dal razzismo, ciascuno si qualifica per ciò che pensa e che dice e la toppa inverosimile che ha cercato di metterci dopo, dicendo che era una qualificazione economica, indica ancora meglio quanto siano stati “bassi” sia la premessa che l’insulto e non mi risulta che dal “basso” si possa essere “superiori”!
Vito Piruzza