Close

L’Avis alla terza fase del cambiamento

Il Covid-19 e le sue implicazioni

Non torneremo alla normalità, perché proprio la normalità era il problema”. Così si legge in un graffito anonimo su un muro di Hong Kong nel 2020 (*), e mi pare sia questo il filo sottile con cui Franco Bussetti – Presidente emerito dell’Avis Provinciale di Ragusa e acuto osservatore dei fenomeni sociali e sanitari – intesse la trama della sua nuova creazione intellettuale, intitolata “L’Avis alla terza fase del cambiamento – Il Covid-19 e le sue implicazioni” (**).

Si tratta del terzo capitolo di una preziosa “trilogia” sulla realtà, sulle trasformazioni e sulle prospettive future dell’Avis, iniziata nel 2009 con “Le sette esse di Avis”, proseguita nel 2016 con “Un caso Avis – Viaggio guidato sul dono del sangue nella provincia di Ragusa” (poi integrata con una  “Appendice” 2016/19, dopo le riforme del Terzo Settore e della Privacy) e che oggi ci conduce, attraverso una lettura significativa dell’esperienza pandemica, a comprenderne le implicazioni prodotte sul sistema sociale, sanitario e organizzativo, sia in generale che nel contesto “avisino”.

Leggerlo induce a privilegiare una visione “profetica” di un’Avis – come di ogni organizzazione che opererà dopo il Covid – la cui missione non è solo gestire il rischio per “ritornare alla normalità”, ma cogliere razionalmente, emotivamente e praticamente le opportunità generate dalla crisi per “superare i problemi della normalità” e vivere al meglio un mutamento che in questi mesi abbiamo sperimentato e che probabilmente è irreversibile.

Questo terzo pamphlet di Franco Bussetti è uno strumento prezioso di studio, aggiornamento e lavoro per i Dirigenti, gli Operatori e i Volontari di tutte le Avis, chiamati a essere protagonisti motivati e competenti, coraggiosi e responsabili, della vita associativa in un contesto sempre più complesso ma foriero di un multiforme progresso.

Una lettura meditata sarà utile per comprendere cosa è davvero successo in questi mesi e ripercorrere le fasi del “terremoto” che il Covid-19 ha suscitato nei corpi sociali – politico, medico e mediatico – del nostro Paese (ottima e fedele la cronologia essenziale), e per approfondire gli effetti negativi (economici, sanitari e psicologici sulle persone) e quelli positivi (ambientali, di gestione urbana, lavorativi) che il Covid-19 ha “prodotto” o forse è meglio dire “svelato”.

Servirà altresì a ricordare in che modo l’assetto organizzativo-funzionale dell’Associazione (il Sistema Integrato Ragusa, già lanciato sulla “Politica dei tre zero”) ha dovuto adattarsi per garantire la sicurezza dei donatori, registrando ricadute operative profonde sulle strutture operative (al riguardo, prezioso il contributo di Piero Bonomo, direttore sanitario e personale responsabile dell’U.d.R. Ragusa).

Il lettore scoprirà come l’Associazione ha svolto, con efficienza e sicurezza, anche i compiti della gestione associativa: facendo massiccio ricorso – a dispetto dell’età media dei suoi dirigenti! – alle tecnologie più avanzate di comunicazione digitale, sperimentando con successo il  telelavoro della segreteria provinciale, limitando le affollate attività promozionali in presenza e potenziando la campagna “Estate 2020” per sostenere la raccolta del sangue nel tempo del Coronavirus (il testo riporta anche i dati che attestano gli eccellenti risultati raggiunti).

Il testo è arricchito dalla progettazione grafica di Emanuele Cavarra e da una profonda postfazione di Carmelo Arezzo, che riflette su alcune dimensioni dell’uomo e alcune realtà che diventano la risposta centrale nello sforzo di un nuovo indispensabile rinascimento: la insostituibilità della produzione primaria dell’agricoltura, la centralità dei servizi sanitari, l’istintivo bisogno di coltivare la produzione artistica, l’esigenza insopprimibile del volontariato come concretizzazione, tra sentimento e generosità, della solidarietà.

Lascio invece al lettore la sorpresa che potrà suscitargli la lettura del capitolo conclusivo, che fissa i principi e traccia il percorso che vedrà l’Avis rapportarsi alla dimensione del futuro. Sì, perché un FUTURO, con la sua PIAZZA in cui riscoprirci e riabbracciarci, dopo il Covid-19 ci sarà. E, alla vigilia dei 40 anni dell’Avis Provinciale di Ragusa anch’io credo, come l’Autore, che il futuro sarà diverso e potrà essere migliore. Dipende solo da noi!

Gian Piero Saladino – Presidente AVIS Provinciale di Ragusa

 

(*) Cit. da “COSA SARÀ – Come cambierà la nostra vita dopo la grande pandemia” scritto dal ragusano Salvatore Curiale con il salernitano Giuseppe Ippolito (Mind Edizioni)

(**) Il testo del volume è disponibile gratuitamente: Clicca qui 

scroll to top