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Che ci sta a fare Salvini?

Le cronache narrano che Salvini giorno 15 febbraio su La7 a specifica domanda se l’Euro sia irreversibile abbia risposto: “C’è solo la morte di irreversibile per fortuna.”

Non è dato sapere se si sia trattato di un “lucido intervallo” rispetto al “nuovo corso” europeista della Lega o la manifestazione del dualismo “poliziotto buono/poliziotto cattivo” impersonato come gioco di ruolo con Giorgetti per tenere assieme gli elettori sovranisti con gli elettori “produttivi” che ben capiscono i vantaggi dell’euro, una cosa è però certa che la rilevanza data alla notizia rende impossibile che il presidente Draghi possa non conoscerla.

E non sembra una coincidenza che il presidente nel discorso programmatico giorno 17 febbraio abbia prima scritto e poi letto davanti al Senato: “Sostenere questo governo significa condividere l’irreversibilità della scelta dell’euro”; vero è che seduto al suo fianco c’èra Giorgetti e non Salvini, ma per segretario della Lega quelle parole avranno avuto lo stesso effetto dello stridore di certi gessetti sulla lavagna nei ricordi d’infanzia.

Ma non è stato l’unico dispiacere! Più avanti nell discorso, parlando delle riforme e specificatamente della riforma del fisco il programma Draghi prevede “una revisione profonda dell’IRPEF con il duplice obiettivo di semplificare e razionalizzare la struttura del prelievo riducendo gradualmente il carico fiscale e preservando la progressività”, con buona pace della famigerata FLAT TAX cavallo di battaglia della Lega (ed invero anche di Forza Italia).

Ed infine “nei rapporti internazionali questo governo sarà convintamente europeista e atlantista”; ed eccoti servito l’antidoto all’infatuazione per Putin.

Spulciando poi parola per parola il discorso programmatico non si trova traccia della proroga della “quota 100” provvedimento dispendiosissimo e con effetti limitati che andrà in scadenza al 31/12/2021 e che Salvini chiedeva a gran voce che fosse rinnovato, e anche la posizione sui migranti appare in continuità con il governo Conti2 e la parola “respingimenti”, gloria e vanto del Salvini-ministro, nonostante l’ausilio della funzione di ricerca di windows non compare da nessuna parte…

La domanda sorge spontanea: Che ci sta a fare Salvini in maggioranza?

Bisogna riconoscere che la motivazione che va ripetendo ad ogni intervista (al netto dei mille argomenti che sciorina ogni volta finalizzati a confondere l’interlocutore e che niente hanno a che fare con il nocciolo della questione) resta quella che dovendosi investire 209 miliardi, occasione unica e irripetibile per il nostro Paese (e anche se lui non lo specifica, resa possibile dall’Unione Europea), meglio essere dentro il governo che semplici spettatori.

Motivazione che certamente non pecca di onestà, ma lascio ai lettori il giudizio sulla coerenza.

Vito Piruzza

Bancario, Giornalista Pubblicista.

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