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Il governo Draghi

Non vi siete sentiti percorsi da un impeto di forte patriottismo nel momento in cui il nuovo governo di Unità Nazionale ha giurato fedeltà alla Costituzione nelle mani del Presidente Mattarella ? Non avete gridato al miracolo nel vedere riunite insieme forze politiche che fino a qualche giorno fa si insultavano e affermavano l’impossibilità di convivere e di governare insieme? Potenza del senso di responsabilità di fronte alla crisi, che è riuscito a domare anche i più riottosi !

Così Salvini, folgorato dalla conversione, ha rivisto le sue posizioni, ha ricalibrato il suo linguaggio, si è accontentato della promessa del non aumento delle tasse, e ha ottenuto tre belle “poltrone” ( per usare il suo vecchio linguaggio). Si fa vedere ormai da solo, pieno di passione positiva, anche se non rinuncia a più pudiche frecciate nei confronti del ministro della salute e del Commissario Arcuri.

Così siamo stati colti dal piacevole stupore nel rivedere come ministri il trio, Gelmini, Garfagna e Brunetta, con buona pace dei pubblici dipendenti e del coordinatore di Forza Italia, europeista talmente convinto d’aver svolto il ruolo di Presidente del Parlamento Europeo. Ora la Gelmini potrà negoziare e trattare su mascherine, siringhe, vaccini, lockdown, zone di colore giallo, arancione o rosso, a buon diritto e con più facilità di vedute con i governatori, visto l’alto numero di regioni governate appunto dalla destra.

E’ un quadro esaltante che sublima anche il sacrificio del Movimento 5S, consumato sull’altare della patria, per estrema coerenza con le leggi della democrazia digitale; pur di aderire al grido di dolore della Nazione non c’è stata esitazione ad espellere dal movimento stesso i dissidenti che non hanno votato la fiducia al nuovo messianico governo.

Così il PD, coinvolto fin dall’inizio della crisi politica nell’entusiastico sostegno a Draghi, ha imparato ( come usa dire il prof. Bianchi, neoministro dell’Istruzione) che in politica non è bene nutrire preclusioni nei confronti di altre forze politiche, né tantomeno sostenere a spada tratta : “mai con costoro al governo!!!”. Si rischia, come è successo, di rimanere ingabbiati nella Storia, anche se destinati a vivere un’esperienza glorificante,

Unico ad rimanere un po’ scontento è stato Renzi : pur avendo reso possibile, con il suo “tutto è compiuto”, l’avvento escatologico di Draghi, è stato privato della soddisfazione di vedere riconfermata come ministro alle politiche agricole la sen. Bellanova.

Un cenno infine a Fratelli d’Italia, che in nome della democrazia, si è assunto da solo l’inviso ruolo di opposizione, rinunciando, con sublime senso di abnegazione, a governare in unità con le altre forze politiche. Ma sarà, come è stato sostenuto e ribadito più volte, un’opposizione “patriottica”, per quanto possibile flessibile.

Buona fortuna a tutti noi!

Tanino Lo Monaco

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