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TOLO TOLO

Luca Medici, in arte Checco Zalone, alla sua prima esperienza da regista sta spopolando al botteghino (in 10 giorni sfiora i 40 milioni).

Ovviamente non ho la presunzione di improvvisarmi critico cinematografico, non ne ho la competenza, ma voglio condividere delle considerazioni che ho fatto dopo aver visto il film.

Questo film non fa ridere, ma fa sorridere… non è una critica, anzi, credo che sia l’attestazione della raggiunta maturità di Checco Zalone.

Tutti i grandi comici andando avanti nella loro evoluzione artistica conoscono il momento in cui passano dalla gag esilarante al sorriso dal sapore un po’ amarognolo che prende in giro la società.

E Checco Zalone è bravo a prendere in giro noi Italiani, ad evidenziare il vizio tutto Italiano di non assumerci le responsabilità in prima persona, ma di addebitare a fattori esterni i nostri insuccessi sia personali che collettivi.

A compensare questo vizio, la virtù personale di un grande cuore che si rivela generoso.

In mezzo le tante inefficienze amministrative, la farraginosità del fisco, le carriere politiche fulminanti assolutamente svincolate dal merito, il cinismo dei parenti serpenti e tante altre piccole prese in giro con il bel cameo di Niki Vendola che con godibile autoironia prende in giro la vacua verbosità dei politici che nascondono dietro motivazioni pseudoideologiche l’incapacità di risolvere i problemi.

Vedendo il film torna alla memoria il grande maestro della satira di costume dell’Italia del secolo scorso, il grande Alberto Sordi che in una intervista, alla domanda come mai gli Italiani ridessero per i suoi film visto che li prendeva in giro, ha risposto che l’Italiano ride guardando i suoi film perché pensa che quello preso in giro non è lui ma il vicino di casa…

Il film, cosa assolutamente scontata trattando di una tematica “sensibile”, è stato preceduto dalle polemiche (soprattutto da sinistra) riguardanti lo spot che lasciava presagire un’impostazione ostile nei confronti degli immigrati ed è adesso, dopo l’uscita, al centro di altre polemiche (provenienti soprattutto da destra) con l’accusa di cerchiobottismo.

La verità è che Checco Zalone semplicemente non si pone in una prospettiva ideologica, pensa a raccontare la sua storia e dobbiamo dire che il risultato degli incassi gli ha dato ragione.

Bancario, Giornalista Pubblicista.

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