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RIFLESSIONI SPARSE E DISORDINATE SUL FENOMENO NAZIONAL POPOLARE 2024 EDITION

 

Allora, chiarisco la mia posizione su Sanremo, per quanto sconfinata possa essere la vastità del Caspio che
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Di Sanremo me ne cale, in perfetta simmetria speculare, la stessa vastità del Caspio sopracitata, visto che,
come è notorio, sono snob e radical chic, e lo sono particolarmente in relazione a questa categoria,
allorquando viene applicata alla musica, o meglio, ai miei gusti musicali che ritengo autarchicamente essere
di livello medio – alto, seppur si tratti sempre di gusti e non si possa fare un raffronto migliore/peggiore,
perché come dicevano i saggi contemporanei di Seneca, “de gustibus non disputandum (est)”.
Io ascolto musica, PER ME, molto migliore di quella proposta a e da Sanremo, dichiarazione perfettamente
antinomica con quanto scritto nel rigo precedente. Nonostante proprio a Sanremo nel 1978 i Depeche
Mode cantassero Everything counts e fino a due anni fa il mio mito Tom Morello, guitarist dei
RageAgainstTheMachine facesse la marchetta ai giovani virgulti Maneskin, ed infine nel 1988 a
SanremoRock si esibissero i CCCP, punk band che conservo gelosamente negli anfratti più reconditi del mio
cuore (GLF, Annarella, Fatur e Zamboni) che cantavano Tu menti
https://www.youtube.com/watch?v=0lFdmBSxLpA e sì, succede anche questo.
Ma… ma… ma c'è sempre un ma, soprattutto quando non te lo aspetti. E il ma di quest'anno è che siccome
tanti, troppi snobbano Sanremo, allora io, per restare bastian contrario e per mantenere il minimo
sindacale di anticonformismo, allora mi vedo Sanremo. Di cui sinceramente la vastità di cui sopra. (Minchia
però la Berté è veramente troppo per me, alla mia età, nonostante ella sia interista. Ma poi penso che
anche Larussa è interista!!!)
CORPUS
Certo, non è che l’abbia guardato con attenzione massima, però in sottofondo ho ascoltato. Non sentito,
ascoltato. E, tralasciando tutti gli aberranti meccanismi di voto e televoto, nocciola e cioccolato, nocciola e
torrone, limone e cioccolato, solo cioccolato, mi hanno incuriosito le seguenti rappresentazioni.
Ama e Fiore, ambedue nerazzurri (significherà qualcosa nelle pieghe del tessuto spaziotempo),
semplicemente mattatori. E se Travolta ci è rimasto male per il ballo del qua qua, poteva anche rifiutarsi di
farlo, non ha 14 anni, quindi poco male. E allora tutte le polemiche perbeniste sulla carriera rovinata del
divo e sulla cattiva figura dei due che lo hanno coinvolto valgono quanto il due di coppe con briscola a
denari. Spettacolare il loro congedo della serata finale, nella carrozza Cenerentola style con la finestra del
retro a forma di cuore, da dove i due si scambiano effusioni. Geni.
Eccellente anche il contributo della chirurgicamente essenziale Mannino come co-co, più che Giorgia o la
Cuccarini.
La musica. Bene, per la musica in gara e non, poco da rilevare. I miei de gustibus mi hanno fatto apprezzare
senza eccessivi entusiasmi:
1) “Vai” di Alfa, canzone che, come dicono, sarà anche un plagio, ma poiché mi riporta sonorità di
Radiohead, Blur ed Oasis tutte mixate, me la rende gradevolissima e degna di ascolto;
2) “La rondine” di Angelina Mango, cover del papà, versione di una bellezza davvero struggente,
piuttosto che “La noia”, canzone vincitrice di Sanremo 2024;
3) “Allelujah” di Leo Cohen cantata da Skin (Skunk Anansie) che è sempre un bel sentire;
4) “Casa mia” di Ghali, ma questa canzone merita maggiore approfondimento che trascende le
semplici sonorità, che possono piacere o non piacere, a me personalmente non dispiacciono, ma
diventa un caso sociale ed anche politico, sì, politico.

5) “Onda alta” di Dargen D’Amico, non per la canzone che non considero particolarmente bella,
quanto per il suo testo, che tratta le gravi condizioni del viaggio degli immigrati, e poi anche lui
pensa a dare una bella scossa all’ambiente soporifero sanremese con il suo “CESSATE IL FUOCO”
che mette in imbarazzo la Mara nazional-popolare, povera, trovatasi tra l’incudine (dei suoi capi
RAI, cui deve fedeltà) ed il martello di Dargen.
Poco altro musicalmente, anzi null’altro, a parte il ballo del qua qua.
Non musicalmente, invece, tanto altro. Inutile ricostruire la cronistoria del gesto RIVOLUZIONARIO (come
quello di D’Amico) da parte di Ghali, rapper di origini tunisine ma nato a Milano, quartiere Baggio, parla
PERFETTAMENTE l’italiano ed anzi meglio di tanti altri italiani, quindi, per me, quando conclude dicendo
“sono un italiano vero” parafrasando Cutugno, ha ragioni da vendere, io la vedo così. Apriti cielo poi,
quando lancia la bomba termonucleare dicendo “STOP AL GENOCIDIO”, che dovrebbe essere una
affermazione basica bipartisan su cui non discutere, eh ma però non ha citato gli ostaggi israeliani etc etc;
pertanto si schiera la contraerea che parte dall’ambasciatore israeliano (perché le bombe degli israeliani
sono buone quelle dei palestinesi sono brutte e cattive …) e a seguire a cascata tutti più o meno alti e medi
funzionari (che meritano l’anonimato!!) e che eseguono gli ordini superiori facendo questi distinguo e
quelle rettifiche; insomma si attiva il circo mediatico dell’informazione di un paese dove la classifica della
libertà di stampa lo vede dietro Montenegro, Argentina e Macedonia del Nord. Però al 41 esimo posto eh,
abbiamo recuperato posizioni!
In un paese democratico una mamma di tre figli che tenta di attaccare uno striscione contro la guerra sui
cancelli della RAI non deve essere picchiata a sangue dai celerini, oppure non deve essere spedita la polizia
in assetto antisommossa contro studenti liceali in manifestazione, quando poi per contro viene
ampiamente tollerata la riunione di nazisti che urlano il saluto romano ad Acca Larentia… non mi vengono
più parole, sono assalito da un profondo disgusto e molto semplicemente dopo questa vicenda io Ghali me
lo abbraccerei forte forte come si fa con un figlio.
Tanto per chiarire e fugare le nubi dell’equivoco, sono confuso ed addolorato tanto per il migliaio di vittime
ed ostaggi israeliani quanto per i 28000 morti palestinesi. Si, ma hanno cominciato quelli di Hamas il 7
ottobre. No, si è perso il conto di chi ha cominciato, molto tempo prima. So solo che un bambino
palestinese probabilmente non ha mai visto il mare e nella sua percezione c’è il soldato israeliano che gli
impedisce di farlo. La stragrande maggioranza di palestinesi ed israeliani sono brave persone, gente
pacifica. A tutti questi, israeliani e palestinesi, poco importa di Netanyahu e di Hamas, che sono loro
aguzzini.
Visto Sanremo 2024 cosa ti porta a pensare…
FINIS TERRAE
E si conclude con le ormai rituali citazioni che mi piacciono tanto.
“Viva l’Italia antifascista” (Marco Vizzardelli, loggionista a La Scala, 7 dicembre 2023)

“Occorre essere attenti per essere padroni di se stessi, occorre essere attenti” (Linea gotica – CSI)

“Up patriots to arms, engagez-vous? La musica contemporanea mi butta giù” (Patriots – Franco Battiato)

Nuccio Dimartino (Insegnante di matematica, fisico nucleare antinuclearista, vegetariano, musicomane.
Antifascista. Incensurato. Tifoso della squadra dai colori più belli al mondo che combatte contro l’impero
del male.)

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