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Social media: una minaccia per la salute mentale?

Banksy, "Nobody likes me”.

Gli adolescenti che ci circondano stanno maturando in una società sempre più digitalizzata, in cui l’utilizzo degli schermi è sempre più ricorrente e spesso pervasivo. Nel corso degli anni sono stati promossi molti studi con l’obiettivo di esaminare l’impatto della tecnologia digitale sulla vita delle persone [1] e questo articolo ha l’obiettivo di elencare alcuni degli studi più interessanti, stimolando così il senso critico di chi legge. Social media: una minaccia per la salute mentale?

La ricerca

La mia ricerca è stata influenzata da un’immagine pubblicata su Instagram Stories in cui mi sono imbattuto qualche mese fa. Il suo messaggio era chiaro e abbastanza insolito: “Ciao Insta. Sei una delle dipendenze più inutili che possano esistere”. L’autrice è una studentessa del Liceo Scientifico “Enrico Fermi” di Ragusa, che mi ha concesso un’intervista trascritta più avanti dopo alcune informazioni essenziali.

Nel corso delle ultime settimane ho consultato diverse fonti accademiche – principalmente in lingua inglese – inerenti l’utilizzo delle tecnologie digitali e dei social media, riscontrando che la maggior parte delle preoccupazioni, fondate [2] e non [3], si basano sul cosiddetto “tempo di visualizzazione”, ovvero la quantità di tempo che gli utenti trascorrono interagendo con lo schermo di un device.

Negli ultimi anni, infatti, questo fenomeno è aumentato in modo significativo a discapito, per esempio, della TV [4]; la radio [5] e la televisione [6], infatti, sono state gradualmente messe in secondo piano da dispositivi come lo smartphone o il tablet, che riescono a fornire una gamma di servizi sempre più diversificata, tra cui la stessa radio o la televisione, ma anche la possibilità di giocare, leggere libri ecc. [7], p. 41).

I Social Media

In questo scenario i Social media ricoprono un ruolo importante, diventando persino il principale capo espiratorio; questi canali di comunicazione, infatti, rappresentano una soluzione mobile, coinvolgente e continua per la consultazione delle informazioni in diversi formati (audio, video e testuali). Ma la loro caratteristica più interessante riguarda la capacità di fornire contenuti personalizzati in base alle preferenze dei singoli utenti.

Quest’ultimo aspetto è importante, perché influisce sul tempo di visualizzazione, il quale per molti studiosi si trova in stretta relazione con alcuni sintomi depressivi [8]. Non si tratta, tuttavia, di un verdetto finale, poiché l’utilizzo dei social media è intrinsecamente collegato in modo complesso con altri aspetti della vita delle persone e sono in corso altre interessanti ricerche.

L’uso attivo e passivo dei Social Media

Va fatta, infatti, una distinzione tra l’uso attivo e passivo dei Social Media, dove per uso attivo si intendono attività come la messaggistica, invece quello passivo riguarda attività legate alla navigazione, come lo scorrimento delle foto e notizie ecc. [9]. Alcuni ricercatori affermano che l’utilizzo attivo migliora la connessione tra persone, influendo quindi positivamente sul loro benessere, mentre quello passivo tende ad aumentare la rivalità tra i ceti sociali, causando l’effetto opposto [10]. L’uso attivo, inoltre, diminuisce il senso della solitudine, mentre quello passivo porta a un graduale isolamento [11].

Un capitolo molto interessante riguarda lo stile con cui gli utenti si presentano online. La creazione di profili che non rispecchiano le effettive personalità degli utenti sembra essere causata  dalla bassa autostima e alta ansia (o fobia) sociale. Viceversa, una presentazione coerente è associabile a buoni livelli di autostima e integrazione sociale [12].

Facebook

Molti studi di tipo sperimentale hanno analizzato utenti a cui è stato chiesto di astenersi dall’utilizzo dei social media. In particolare, uno di questi ha dimostrato che le persone a cui è stato chiesto di astenersi dall’utilizzo di Facebook per 5 giorni hanno raggiunto livelli di cortisolo – conosciuto popolarmente anche come ormone dello stress – molto bassi [13 , 14, 15]. Invece un altro studio ha coinvolto 2897 partecipanti a cui è stato chiesto di disattivare Facebook per 4 settimane. Alla fine dell’esperimento le persone hanno mostrato miglioramenti a livello di benessere personale [16].

Si tratta di dati molto contrastanti tra di loro e questi conflitti possono essere riconducibili, per esempio, alla bassa precisione delle ricerche. Ecco un altro esempio: alcuni studi affermano che chi comunica più frequentemente sui social media è più soddisfatto della propria vita [17], oppure vive più emozioni positive [18]. Al contrario, altri studi hanno trovato alcun nesso tra l’uso dei social media e la soddisfazione della propria vita [19, 20] o la depressione [21].

L’intervista

A: Recentemente hai deciso di chiudere il tuo account Instagram. In che modo sei arrivata a questa decisione?

B: Ho chiuso l’account Instagram, perché mi sono accorta di utilizzarlo in media per 5 ore al giorno. Ho deciso di cambiare totalmente il mio stile di vita. Guardavo le vite delle persone di cui non mi interessava nulla. Su Instagram, infatti, è possibile fare vedere quel che si vuole, decidere quale parte della nostra vita possono conoscere gli altri utenti. Esistono gli amici stretti, quelli a cui è possibile fare vedere il tuo “vero” te. Poi ci sono i personaggi apparentemente perfetti, come Emily o Chiara Ferragni: esempi di vite da raggiungere per essere felice quanto loro. Questo aspetto mi dà molto fastidio, perché fa perdere di vista quel che è veramente importante per me.

A: Qual è stata la reazione da parte dei tuoi compagni di scuola e amici?

B: La prima reazione che hanno avuto tutti quanti è stata “😱 Perché????????” E quando ho spiegato loro le mie ragioni hanno detto che in realtà ho fatto bene. Alcuni hanno addirittura seguito il mio comportamento. In molti si accorgono che è inutile trascorrere molto tempo su Instagram, ma non riescono a capire che si tratta anche di una pesantissima dipendenza. Questo Social Network ci fa vivere in un altro mondo, come se guardando le vite degli altri riuscissimo a vivere meglio quella nostra.

A: Utilizzi altri Social Network o App di messaggistica? Se si, quali sono e per quale motivo continui ad utilizzarli?

B: Si, utilizzo WhatsApp per comunicare con i miei amici stretti, Messenger per acquistare dei prodotti pubblicati negli annunci Facebook e Telegram perché in alcuni gruppi parliamo di musica che per me è fondamentale 🙃.

A: Molte persone utilizzano i Social Network per tenersi informati su cosa accade nel mondo o per seguire le attività dei personaggi preferiti. Come ti tieni aggiornata?

B: Anch’io utilizzavo Instagram per questo scopo, soprattutto per quanto riguarda i personaggi del salto ostacoli. Avevo a disposizione video dei cavalli prodigio e delle gare, che per me erano molti utili per imparare. Seguo gli sviluppi in questo ambito tramite internet, anche se è tutto meno immediato.

Non ho personaggi preferiti da seguire tranne Luis Sal, il ragazzo maggiormente fuori dagli schemi… o così sembra! Lo seguo principalmente tramite YouTube. In realtà credo che Instagram non sia così importante, semplicemente a volte è molto più immediato. Inoltre Instagram sa cosa ci piace e tramite gli algoritmi studia continuamente le nostre interazioni. Così ci fa vedere quel che vorremmo cercare prima ancora di cercarlo. E questo è un altro motivo per il quale ho deciso di disinstallare questa app.

A: Sicuramente hai dei marchi di abbigliamento o gioielleria preferiti. Come li segui?

B: Sinceramente non ho dei marchi preferiti, se non parliamo di moto, cavalli, selle per montare o qualche orologio d’epoca che posso seguire tramite le aste. Cerco di tenermi aggiornata confrontandomi con i miei amici o comprando dei giornalini in edicola (esistono ancora) e riesco a cavarmela piuttosto bene!

A: Utilizzi la mail? Se si, per fare cosa?

B: Si, utilizzo la mail per le attività scolastiche o per gli annunci di viaggi su Trip Advisor, ma non ha un ruolo molto rilevante… La utilizzo anche per vedere se la registrazione su Spotify è avvenuta con successo o semplicemente per recuperare delle password.

Kewin Lo Magno,
Consulente di Comunicazione Digitale

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