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In ricordo di Gianni Rodari

Quest’anno ricorre il centenario della nascita di Gianni Rodari, scrittore, maestro, pedagogista, giornalista, poeta, insignito del Premio Andersen nel 1970, premio considerato alla stregua di un Nobel della letteratura per l’infanzia.

Grande potenza del suo messaggio, infatti il suo lavoro, le sue opere, l’attualità delle sue intuizioni ancora oggi  possono e devono essere un valido aiuto per la scuola e la didattica.

La produzione rodariana, con le sue valenze culturali, educative ,letterarie, politiche ci fa esplorare  in maniera attenta da diverse angolazioni le varie tappe della sua esperienza. Si potrà così evitare il pericolo di una lettura ad una dimensione, stereotipata o banalizzata. Egli non era solo il narratore, il poeta che lavorava con la carta o lo scrittore delle parole per bambini. Il suo spessore culturale e la straordinaria lucidità intellettuale gli hanno sempre consentito di entrare immediatamente in sintonia con i fenomeni più significativi del suo tempo.

Nelle sue opere c’è un appello alla speranza utopica in un mondo nel quale  i desideri possono realizzarsi, c’è la denuncia  dello stato presente con le sofferenze e le ingiustizie, c’è l’appello a non restare passivi, c’è un filone pacifista e antimilitarista (leggere “torta in cielo” “Una novella fatta a macchina”) come protesta contro la pedagogia autoritaria, e anche una visione internazionalista (leggere alcune “Favole al telefono”).

Rodari sperimenta la necessità che la scuola sia “divertente” per poter contribuire alla formazione e alla crescita delle nuove generazioni, facendole sentire non solo protagoniste del processo di insegnamento- apprendimento, ma anche mettendo in atto un pensiero creativo, fondato sulla curiosità, la motivazione, l’argomentazione. ..

Rodari affermava: “Vale la pena che un bambino  impari piangendo  quello che può imparare ridendo?”

L’universo rodariano è fatto di parole scomposte e ricomposte, errori che diventano doni preziosi, non sense che fanno sorridere e pensare, filastrocche con ritmi e suoni del parlato che stimolano la creatività.   E’ patrimonio di tutti e incanta tutti, è scuola di vita perché supera il visibile, guida a percepire l’invisibile, parafrasando il  “Piccolo Principe” di Antoine de Saint Exupèry,   e a giungere alla bellezza attraverso la creatività senza paura di sbagliare e senza giudizio.

Rodari è sinonimo di fantasia irrefrenabile per comporre rime, storie con le parole dei bambini,per  inventare personaggi indimenticabili. Il suo strumento principale è la favola e il mondo fantastico, dove i ragazzi  diventano autori, protagonisti, amanti della lettura, creatori essi stessi per poter impadronirsi fino in fondo del reale.

Rodari sosteneva che  “L’amore per la lettura non si apprende come tecnica, è qualcosa di assai più interiore e legato alla vita. La passione  e il coinvolgimento non nascono con la forza, ma vanno coltivati”.

Nelle sue storie i protagonisti rappresentano la quotidianità, anche dura, triste nella sua ingiustizia di fondo, mai gravata, però, da drammaticità alcuna, grazie all’uso sapiente di uno stile che non rinuncia alla leggerezza e godibilità e al sorriso infantile.

Bisogna, allora, oggi più che mai riportare in classe i principi didattici e etici di Rodari.

La scuola ha ancora bisogno dei suoi principi, di elaborarli, di attualizzarli sia per il saper fare,  sia per il sapere della conoscenza e ancor di più per il saper essere nella vita, affinchè  i bambini e i giovani  che sempre più stanno smarrendo la figura identitaria dell’essere persone,  imparino a guardare e accettare l’altro.

Le priorità educative dei documenti programmatici del Ministero dell’Istruzione (Indicazioni per il curricolo 2012 e Indicazioni e nuovi scenari 2018) presentano innumerevoli collegamenti con Rodari: dall’affinamento delle competenze linguistiche al ruolo delle discipline artistiche per la formazione del cittadino, all’identità sociale e culturale, alle competenze in italiano, strumento per esplorare il mondo e organizzare il pensiero. Ciò è in linea con Rodari  che insegna ai bambini ad essere soggetti  consapevoli, liberi, creativi,  autonomi per indurli a “cambiare il mondo”.. Insegnare ad esser consapevoli è la grande sfida della nostra società, quindi il suo messaggio è oggi più che  mai attuale.

Ci si lasci allora ispirare da Rodari, dalla determinazione con cui componeva filastrocche e racconti  ispirati a contesti di vita e ai protagonisti, anche umili, della quotidianità, oppure ai personaggi potenti che influivano sul suo tempo sulla vita della gente con le loro decisioni. Ancora oggi?

IL DITTATORE

Un punto piccoletto, superbioso e iracondo,
“Dopo di me – gridava- Verrà la fine del mondo!”

Le parole protestarono:
“Ma che grilli ha pel capo? Si crede un Punto e basta,
e non è che un Punto e a capo”.

Tutto solo a mezza pagina Lo piantarono in asso,
e il mondo continuò una riga più in basso.

Rodari ci ha lasciato un principio rivoluzionario ancora oggi: la Teorizzazione e la pratica pedagogica democratica contraddicono il senso comune.

Gianna Criscione

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