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AVIS, il Covid non ha fermato la generosità dei donatori iblei

Avevamo appena festeggiato i risultati lusinghieri delle Avis della provincia di Ragusa nel 2019 – cioè 25.862 donatori e 40.407 sacche di sangue raccolte, 472 in più del 2018, circa un terzo del dato siciliano e in percentuale ai vertici della classifica nazionale ed europea – che il Covid-19 è giunto a Febbraio, fulmine a ciel sereno, a provocare i donatori iblei e il loro senso di responsabilità civica, etica e associativa.

Si temeva infatti che la paura del contagio, nonostante le assolute garanzie di sicurezza dettate dall’Avis capofila di Ragusa e implementate dalle 12 Avis comunali della provincia, potesse mettere in fuga i donatori e le donatrici, facendo crollare il numero di sacche raccolte e così generando una crisi imprevedibile e perniciosa nel sistema sanitario ibleo.

Ma dopo i primi momenti di incertezza, accentuati dal massiccio flusso di informazioni e dalla necessità di organizzare le donazioni previa “prenotazione obbligatoria”, il sistema avisino ha risposto con scienza e coscienza, determinazione ed efficienza, registrando con successo la generosità dei donatori iblei che, mentre altre aree del Paese subivano una drammatica contrazione della raccolta, hanno continuato a donare. Fra marzo e giugno 2020, hanno recuperato la flessione delle prime settimane, e conquistato in poco più di due mesi il “pareggio numerico” rispetto al 2019, con un lieve incremento non appena i tanti cittadini non ancora iscritti, presentatisi spontaneamente alle porte delle Avis per donare il loro sangue e per ragioni di sicurezza sanitaria rinviati a casa, hanno potuto finalmente aderire ed effettuare la loro prima donazione.

Non era un fuoco di paglia, un atto momentaneo di solidarietà stimolata dalla drammaticità del momento, perché anche nel trimestre estivo, grazie anche alla campagna di promozione “Estate 2020” rilanciata da tutti i media locali (TV e testate online), le donazioni effettuate dagli “avisini” hanno superato ogni più rosea aspettativa: 10.244 donazioni fra luglio e settembre (+ 248 rispetto allo stesso periodo del 2019), consentendo così la soddisfazione di tutti i bisogni trasfusionali dell’ASP iblea e finanche quelli assegnati dalla programmazione regionale (rifornendo alcune strutture ospedaliere anche a  Catania, Messina e Palermo).

Risultato ancor più apprezzabile se si pensa che a luglio e agosto i donatori iblei hanno prodotto un incremento del 40% rispetto a 8 anni fa (da 4.733 nel 2012 a 6.775 nel 2020), a dispetto del calo demografico e dell’invecchiamento della popolazione registrati nello stesso periodo. Questi risultati che distinguono i donatori Iblei non sono occasionali, ma sono il frutto di un paziente e impegnativo lavoro di motivazione, pianificazione delle attività, programmazione delle donazioni, che il Covid19 non ha fermato perché ha prevalso, in anticipo, l’idea che “basta lamentarsi per il Covid, facciamo qualcosa per chi ha bisogno!”.

Si attendono a giorni i risultati del quarto trimestre, iniziato con la riesplosione del contagio, che ha tuttavia trovato l’organizzazione preparata e i donatori “educati” alla solidarietà e al rispetto delle regole e consapevoli della posta in gioco epocale.

Alla vigilia di un Natale che ci rende “tutti fratelli” e che non ci lascerà indifferenti al dolore degli altri – dei morti, delle loro famiglie e dell’intera comunità – ai pensieri tristi potremo unire quello, umile e consolante, della generosa civiltà dei donatori di sangue della provincia di Ragusa.

GianPiero Saladino,
Presidente Avis Provinciale Ragusa

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