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L’educazione baluardo contro la violenza

In Italia cresce la violenza in tutte le sue sfaccettature (fisica, psicologica, verbale..), incentivata anche da comportamenti aggressivi nel web, nella famiglia, nello sport, nella politica…cui ci si modella facilmente. Maggiore è la quantità di violenza alla quale sono esposti gli individui da bambini, maggiore è la violenza e l’indifferenza verso la sofferenza, che mostreranno una volta diventati adolescenti o giovani adulti.

Se la famiglia oggi educa i figli a diffidare, a difendersi, ad insultare, a contrapporsi agli altri perché potenziali nemici, l’altro diventa un problema, una minaccia, un ostacolo.

In particolare si è rilevata una crescita dei fenomeni di violenza verbale particolarmente nel mondo digitale, vi è un linguaggio di odio, ma non dobbiamo dimenticare che tutte le persecuzioni razziali, i genocidi, i femminicidi nascono da parole violente, irresponsabili e spesso ingannevoli. La violenza verbale genera violenza negli schemi mentali e nell’immaginario, per poi tradursi in violenza fisica.

Spesso le parole possono diventare “tossiche”, ciò vuol dire che vi è un’aggressività notevole nel linguaggio e spesso le persone non sono capaci di gestire e controllare le proprie reazioni.

Il linguaggio d’odio online, il cosiddetto “Hate Speech”, è stato recentemente portato all’attenzione da un documento diramato dal Consiglio di Europa e trasmesso dal MIUR (Ministero Istruzione Università e Ricerca) a tutte le istituzioni scolastiche.

Il Consiglio di Europa, infatti, ha dato una definizione molto puntuale del discorso di odio, intendendolo come “istigazione, incitamento alla denigrazione, all’odio o alla diffamazione…o il fatto di sottoporre a soprusi, molestie, stereotipi negativi, minacce persone o gruppi… e comprende la giustificazione di queste forme di espressione fondata su una serie di motivi…”.

Il MIUR ha emanato nell’ottobre del 2017 normative molto significative: Il “Piano Nazionale per l’educazione al rispetto delle differenze” con allegate le Linee Guida Nazionali, dove un paragrafo del Piano riguarda la “Lotta al discorso di odio” per un uso consapevole del linguaggio e per una sensibilizzazione sui temi della comunicazione non ostile e per la promozione di una cittadinanza consapevole, anche digitale. Il MIUR ha anche siglato nel settembre 2017 un Protocollo D’Intesa con l’Università Cattolica del S. Cuore per promuovere una cultura della rete non ostile, finalizzata ad una maggiore consapevolezza dell’utilizzo degli strumenti digitali per la costruzione di una cittadinanza digitale consapevole.

Contro la violenza serve l’azione educativa della scuola che deve porsi come obiettivi l’educazione ad una convivenza civile, la democrazia, il rispetto dell’altro e l’uguaglianza di tutti. L’etica della responsabilità delle proprie azioni e l’etica della cura verso l’altro in senso lato dovrebbero essere mete educative che la scuola si propone di far raggiungere.

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