In questi tempi di distanziamento sanitario sociale, triste ma necessario, A.D. 2020, si è festeggiato lo scorso 22 maggio il decennale del favoloso TRIPLETE o Treble compiuto eroicamente dalla squadra rappresentata con i commoventi colori del Cielo e della Notte; cionondimeno (che soddisfazione scrivere cionondimeno), per non aprire dolorose polemiche nonché inutili giri viziosi o infinite querelle con tifosi di altre sponde calcistiche, parliamo di doppiette o triplette in musica, a Natale, che è meglio.
Questo strano fenomeno, presente nelle turbe mentali di taluni ascoltatori compulsivi seriali (come ad esempio chi scrive), viene avvertito in modalità indubbiamente diverse a seconda della sensibilità del dj, ma molto spesso queste doppiette trovano uguale riscontro tra diversi fruitori.
Il concetto di doppietta vuole esprimere la esatta sequenza di una track dopo l’altra, così come compare nell’album originale, nello stesso ordine, in modo che davvero i due brani sembrino una unica traccia, ovvero non esista soluzione di continuità tra il primo ed il secondo, a parte un brevissimo attimo di commutazione; in pratica ti aspetti che dopo quello parta ineluttabilmente quell’altro.
Io propongo la mia personalissima selezione che vuole sommessamente ed umilmente essere un invito all’ascolto. In decalogo. A Natale.
- Pink Floyd (The Dark Side of the Moon) Us and them – Any colour you like
- The Clash (Combat Rock) Should I stay or should I go – Rock the casbah
- Yes (Fragile) Long distance runaround – The fish
- Led Zeppelin (II) Heartbreaker – Living Loving Maid (She’s just a woman)
- Rage Against The Machine (I) Know your enemy – Wake up
- The Clash (Sandinista) (TRIPLETTA) The equaliser – The call up – Washington bullets
- Tool (Lateralus) Parabol-Parabola (ovviamente, più doppietta di così si muore)
- CSI (T.R.E.) Matrilineare – M’Importa ‘Nasega
- Radiohead (Kid A) Optimistic – In limbo
- Jethro Tull (Living in the past) A Christmas song – Living in the past
Per non dire che, parlando invece di contrapposizioni, a “Wish you were here” dei Pink Floyd
preferisco tutta la vita “Wish you were here” dei molto meno famosi Incubus.
Buonanotte. E buon Natale.
“Up patriots to arms, engagez-vous? La musica contemporanea mi butta giù” Franco Battiato
Nuccio Dimartino
Insegnante di matematica, fisico nucleare antinuclearista, vegetariano, musicomane. Tifoso della squadra dai colori più belli al mondo che combatte contro l’impero del male.