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DITEMI se è una notizia

Ai primi di dicembre scorso i mass-media ci hanno informato dei risultati che i test OCSE-PISA hanno rilevato circa gli apprendimenti degli studenti italiani, dalle elementari alle superiori, messi a confronto con quelli degli altri paesi sviluppati.

Pochi i dati positivi, prevalgono invece le cattive notizie, in particolare per ciò che riguarda il rendimento scolastico degli studenti del SUD rispetto a quelli del NORD e il divario di prestazioni tra maschi e femmine. Ecco i dati in questione, in estrema sintesi: il punteggio medio degli studenti del Nord è stato di 497,5; quello degli studenti del Sud di 435,5 con un divario di ben 62 punti.

Altro divario importante è quello relativo alle prestazioni tra maschi e femmine: la disuguaglianza di genere in Italia è la peggiore del mondo, 21 punti, mentre la differenza media nei paesi più sviluppati (OCSE) è solo di 9 punti.

Questo cattivo risultato si registra soprattutto nelle materie STEM (scienze, tecnologia, ingegneria, matematica) dove le prestazioni dei maschi sono nella media OCSE (81 i paesi censiti).

Più in dettaglio in questo ambito disciplinare i maschi superano le femmine di 7 punti, mentre al contrario nel campo letterario i risultati si invertono perché qui sono le femmine a conseguire risultati migliori e con un divario più consistente: li superano di ben 19 punti.

Questi risultati non differiscono molto rispetto a quelli rilevati 20 anni fa. È come se in questi vent’anni non fosse stato fatto nulla. Invece investimenti con soldi per finanziare progetti finalizzati a recuperare lo svantaggio degli studenti del Sud rispetto ai coetanei del Nord ne sono stati fatti tanti e in particolare per ridurre lo svantaggio delle femmine rispetto ai maschi nelle materie STEM.

Ancora più deprimenti sono i confronti con i paesi dall’eccellenza scolastica mondiale, la cui classifica è dominata da Singapore (ben 585 punti) seguita dagli altri paesi sviluppati dell’Est Asia): Corea del Sud,Giappone, Taiwan, Cina).

Siamo molto indietro anche rispetto ai migliori paesi europei: Estonia (510), Svizzera (508), Olanda (493).

Secondo me questi dati sono una cattiva notizia. Ma dovrebbero esserlo ancora di più per i responsabili del sistema nazionale dell’istruzione (e del MERITO?!?): per il Ministro, i suoi sottosegretari, i direttori generali del Ministero, i direttori generali degli Uffici scolastici regionali, i capi d’Istituto, i sindaci con gli specifici collaboratori (assessori all’Istruzione, ai servizi sociali e rispettivi dirigenti di settore amministrativo).

Invece no, per loro è come se la notizia non ci fosse. Se NOTIZIA ha il significato di conoscenza (intesa come sapere acquisito), relativa a fatti di pertinenza per le cariche e le responsabilità di cui sono investite le autorità citate, conoscenza di cui prendere atto e da cui ricavare indicazioni prioritarie per le azioni da promuovere, ciascuno per la rispettiva competenza e pertinenza, a me pare che per loro questa notizia è come se non fosse mai pervenuta: nessuna notizia nessun problema.

Insomma ciascuno di loro ha compiti di governo (dimenticavo i presidenti delle regioni) e se governare vuol dire (quanto c’è di buono), curare (per rimediare ai malfunzionamenti), per promuovere e mantenere il benessere (nel nostro caso la qualità degli apprendimenti e dello sviluppo personale di ciascun allievo), direi proprio che nel campo dell’istruzione proprio non ci siamo.

I dati OCSE-PISA per me sono una notizia, per la gran parte dei responsabili del sistema scolastico nazionale pare di NO. O mi sbaglio?

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