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L’asfalto: un pezzo di storia economica della nostra città incontra l’arte

Se negli ultimi anni la città di Ragusa ha assunto (non che la cosa sia di importanza vitale, ma certamente fa piacere) una certa fama a livello nazionale quando non internazionale, è stato per merito di alcune iniziative e manifestazioni di alto livello.

Genericamente inserite nell’ambito del cosiddetto “culturale”, manifestazioni come il Festival letterario “A Tutto Volume” hanno certamente fatto conoscere la città di Ragusa non solo tra gli appassionati dei libri, ma di quanti (e sono tantissimi) hanno piacere di vivere tre giorni incontrando persone e personaggi in una atmosfera particolarissima e sovente unica a queste latitudini.

Quanto però, a nostro umilissimo giudizio, ha segnato la differenza, ha rappresentato un netto spartiacque tra un prima e un dopo, è stato “Festiwall”. Col nome si intende la manifestazione pensata, ideata, organizzata, voluta e portata avanti da Vincenzo Cascone. Una settimana l’anno una pattuglia di artisti specializzata nella cosiddetta “street art” dipinge i muri della città.

Case del centro, palazzoni di periferia, capannoni dell’area industriale.

Un museo a cielo aperto. Ad oggi trenta tre opere realizzate nelle cinque edizioni di Festiwall, conclusosi nel 2019+ per volere dello stesso Cascone.

In realtà, e soprattutto per lo stimolo di alcuni amici, Vincenzo Cascone ha pensato e messo mano ad una edizione speciale del festival dell’arte di strada. Una edizione che in maniera del tutto ufficiosa e semi-clandestina ha preso il via un paio d’anni fa: alcuni degli artisti venuti a Ragusa per Festiwall ha accettato di dipingere su pareti della “Antonino Ancione Spa”, fabbrica di mattonelle di asfalto, di bitume e di calce idrata, chiusa nel 2014. E da allora di fatto abbandonata alla vegetazione e ai vandali.

Mandredi Ancione, l’ultimo della famiglia di imprenditori palermitani ma di origini messinesi, ha sposato il progetto di Vincenzo Cascone. E a ottobre 2020 è stato inaugurato “Bitume”. Di fatto una raccolta di 35 opere realizzate da una decina di artisti negli ultimi tre anni.

Un successo che è andato molto oltre le aspettative, anche le più ottimistiche. La città, il circondario tutto, ha risposto entusiasticamente alla proposta: paghi un biglietto, in gruppi ristretti fai il giro dello stabilimento ammirando le opere e nello stesso tempo ascolti la storia della fabbrica Ancione e del comparto asfaltifero tutto. Esci molto più ricco di informazioni e di bellezza, di storie e di vicende politiche, industriali, sociali.

Nel massimo e rigoroso rispetto delle norme per combattere il Covid-19, visitare “Bitume” è esperienza imperdibile. Appagante.

Un progetto, tra l’altro, che avrà una importante e prestigiosa “coda”: è infatti in fase di redazione una pubblicazione che alle opere d’arte affiancherà i testi di storici del territorio e soprattutto una grandiosa mostra al Palazzo Reale di Palermo, programmata per il 2021.

Saro Distefano

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