Miti in famiglia, nella città, nella chiesa.
Il mite per eccellenza, Gesù il Nazareno, ci ha lasciato in eredità un insegnamento e una promessa: “i miti erediteranno la terra”.
La mitezza non è buonismo. È, però, il miglior antidoto al cattivismo.
Non è rassegnazione, né remissività di fronte all’ingiustizia o alla violenza.
Non è il frutto della paura. La mitezza è sorella dell’indignazione e del coraggio. Indignazione senza odio. Coraggio di un cuore liberato dal desiderio di successo, di sicurezza, di potere.
La mitezza partorisce giustizia e verità senza calpestare la dignità di nessuno.
La mitezza è una scelta consapevole.
È una forza diversa, rispettosa della regalità e della sacralità di ogni persona. È portare all’altro la propria forza rispettandone la sacralità.
La mitezza corregge senza fare sentire l’altro sbagliato. Aiuta a dire le verità difficili. Non cerca il facile consenso.
La mitezza rispetta ogni persona non considerandola un oggetto da usare o da manipolare.
Non è remissività, compiacenza, passività, evasività perché sono atteggiamenti che alimentano l’ingiustizia, complicano i problemi, non costruiscono soluzioni durature.
La mitezza aborrisce l’aggressività e la verità usata come clava, perché sono atteggiamenti che lacerano le relazioni, alimentano i conflitti inutili, minacciano la coesione civile.
La mitezza è la forza che si fa carico delle differenze per trovare strade comuni da percorrere.
È la forza per trovare sintesi e costruire un bene comune dove nessuno è zittito e dove la voce di chi non ha voce è ascoltata.
La mitezza, come scrive Bobbio, “è l’antidoto alla degenerazione della politica” e, aggiungeremmo noi, alla degenerazione delle relazioni familiari, civili, religiose, internazionali…
I leader che hanno migliorato la vita dei popoli sono stati leader miti, capaci di offrire forza per dare speranza e tenerezza per accogliere.
I leader “muscolari” hanno accresciuto la sofferenza e mandato al macello i loro popoli.
Nell’era volgare e violenta che ci ritroviamo a vivere abbiamo bisogno di genitori, politici, sacerdoti, imprenditori miti sul modello di La Pira che la mitezza l’ha appresa alla scuola di Gesù il Nazareno. C’è in gioco una terra da ereditare e offrire alle nuove generazioni.