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Resoconto del webinar “Donne ed Europa, un unico destino”

Il Movimento Federalista Europeo di Ragusa giorno 11 marzo ha riflettuto sul ruolo dell’Unione Europea nel cercare di colmare il grande divario di genere che nonostante i tanti anni di attenzione ancora costituisce un problema lungi dall’essere superato anche nell’evoluto e civile vecchio continente.

Per analizzare il problema sono intervenute oltre alla Segretaria Nazionale del Movimento Luisa Trumellini, Chiara Tamburini, Capo unità al Parlamento europeo incaricata dell’uguaglianza di genere e Margherita Buso, tirocinante presso la Commissione Donne del Parlamento Europeo.

Alla partecipatissima iniziativa ospitata dalla piattaforma del Movimento ha partecipato un pubblico numeroso che si è lasciato coinvolgere dalle brave relatrici; dopo il saluto e l’introduzione del segretario del Movimento Federalista Europeo di Ragusa, Giorgio Guastella, che ha anche moderato il dibattito, è intervenuta la segretaria Luisa Trumellini che ha delineato in poche battute la carica ideale che ha caratterizzato il Movimento Federalista Europeo fin dalla sua nascita e l’impulso dato alla nascita e crescita dell’Unione e alle tante battaglie di diritti che l’Europa ha reso agibili al proprio interno, ha poi parlato dell’imprescindibilità del bisogno di colmare le differenze di genere in un’Europa di cittadini liberi e consapevoli.

Margherita Buso ha prima differenziato in modo puntuale e dettagliato i termini distinguendo chiaramente tra “sesso” che è una qualificazione puramente organica e “genere” che invece ha una caratterizzazione culturale che investe i ruoli sociali ed economici, e poi ha fatto un excursus sul percorso anche normativo compiuto dall’Europa sull’argomento della parità di genere, evidenziando che da tempo l’Europa mette in agenda il problema con continuità e, nonostante i passi in avanti purtroppo il divario anche se in misura meno ampia permane.

Chiara Tamburini ha focalizzato il suo intervento sulla problematica relativa alla violenza di genere perché a conferma di quanto detto dalla Buso l’argomento costituisce un esempio classico di “stallo messicano” che spesso si realizza nei processi decisori dell’Unione Europea quando non c’è consonanza di vedute tra Parlamento Europeo, Consiglio Europeo e Commissione Europea.

Nel 2011 ben 10 anni fa il Consiglio D’Europa un organismo cui partecipano ben 48 stati ha stilato la “Convenzione di Istanbul” sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne, ebbene, il Parlamento Europeo per ben 2 volte nel 2016 e nel 2019 ha adottato una risoluzione per l’adesione dell’Unione Europea a questo documento così importante che affronta un argomento di grande attenzione sociale, e tutte e due le volte non è stato possibile formalizzare l’adesione per indisponibilità di alcuni stati membri grossomodo riconducibili ai Paesi del cosiddetto gruppo di Visegrad.

L’argomento ovviamente ha aperto una finestra sulla “Conferenza sul futuro dell’Europa” che dopo i rinvii dovuti alla pandemia dovrebbe comunque partire in primavera e che costituirà il momento della verità per ripensare le istituzioni europee e le sue regole e per riequilibrare il rapporto di forza tra le istituzioni in atto sbilanciato sul lato della rappresentanza degli esecutivi (quindi titolare di una rappresentanza democratica indiretta) piuttosto che dell’assemblea depositaria della rappresentanza democratica diretta.

La riflessione è stata poi arricchita dai numerosi interventi di Gianna, Lucia, Giancarla, Mariuccia, Cecilia, Francesca che hanno declinato il tema incarnandolo nella vita di tutti i giorni, la scuola, la famiglia, la conciliazione con il lavoro, la cura delle persone, denunciando anche le normative locali che spesso sono altisonanti proclami di buone intenzioni ma poi omettendo di completare le norme con le dotazioni finanziarie finiscono per creare solo spot pubblicitari inutili a risolvere i problemi.

Nelle conclusioni lasciate alla segretaria nazionale il segretario di Ragusa ha dato appuntamento alle prossime iniziative già anticipate ma non ancora calendarizzate.

                                                                                                                                                      Vito Piruzza
Portavoce Movimento Federalista Europeo di Ragusa

Bancario, Giornalista Pubblicista.

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